Un giorno sentirai domani
la strada volgere in salita
e dolci trecce le tue dita
alle mie dita strette le due
mani
Ti mostrerò la terra rossa dei vulcani
i mari caldi, il Po e assopita
la Panoramica fiorita
i canti di montagna e lo sgomento
partigiani
E pizzicare sentirai zigani
con aria divertita
violini dalla voce custodita
nel mondo a noi vicino dei
Balcani
E i denti tuoi come gabbiani
che ridono alla vita
bambino dolce in gita
fra i critici sentieri
quotidiani
Voleranno via lontani
via dalla tela scolorita
e tenteran la via, la più proibita
dritta e fugace come scia
degli aeroplani
Un cenno fra italiani
come un’impronta di matita
traccia di via seguita
profumi sentirai
nostrani
I baci miei gerani
sopra la guancia ambita
la guancia porgeran gradita
per i tuoi rossi e gialli
tulipani.
Come fedeli capitani
che osservan la schiarita
le dita intreccerai le dita
alle mie mani.